Probabilmente non sono tante le persone che conoscono le storie e la cultura Yiddish stessa. Fino a poco tempo fa anche io ignoravo del tutto questo "mondo" fino a che non ho incontrato quella testa tutta matta di Rollo che ha allargato la mia mente un pochetto e ci ha infilato alcune delle storie che tra poco leggerete! Ad essere sincera a me non piacciono tanto le storie quanto il suo modo di raccontarmele, ma a voi che non lo conoscete sicuramente piaceranno.

Introduzione

La cultura e la lingua yiddish nascono dall’emarginazione degli ebrei sparsi per l’Europa poco tollerante nei loro confronti. Cacciati dalla Spagna e dal Portogallo nel quindicesimo secolo, gli ebrei, senza una patria propria ma uniti solamente dal senso di appartenenza al popolo di Dio, tentano in ogni modo di conservare sé stessi. Lo yiddish è, prima che una lingua letteraria (quale sarà solo dalla seconda metà dell’Ottocento), il linguaggio della quotidianità, un tedesco infarcito di termini gergali ebraici o di termini di lingue da cui gli ebrei provengono: Lituania, Ucraina, Moldavia, Polonia, etc. La cultura yiddish, quindi, è la differenza che fa essere speciale l’ebreo rispetto ai cittadini delle varie nazioni , è il simbolo dell’ebreo senza patria (fino alla creazione dello stato ebraico che sarà contrario alla cultura e alla lingua yiddish in quanto frammentazione del patrimonio originale della tradizione ebraica, non ultimo della lingua, che è sacra per l'ebraismo). La figura emblematica dell'umorismo yiddish è Hershel da Ostropol, della seconda metà del Settecento. Con le sue battute e la sua mimica ineguagliabili restò il vero capostipite della satira che colpisce i cristiani, i signori, ma anche i rabbini e i comportamenti degli ebrei stessi. Di questo tenore sono le storielle che si ricordano con più piacere.

(Rolando R.)

 

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Un cristiano chiede a un ebreo: "Perchè voi ebrei rispondete a una domanda con un'altra domanda?" "Perchè non dovremmo rispondere così?"

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Mendel è scappato dal fronte. Acciuffato,viene trascinato davanti al suo colonnello che, prima di deferirlo alla corte marziale, si sfoga: "Mendel, come mai hai dimenticato il giuramento di fedeltà allo zar?" "Signor colonnello, io sono un soldato fedele e ho mantenuto il mio giuramento. Se sono scappato, è perché odio a tal punto il nemico da non poterlo guardare in faccia"

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Due ebrei discutono dei problemi del cielo e della terra e ciascuno dice la sua a proposito della luna e del sole. "In realtà" sostiene il primo "la luna è molto più importante del sole" "E come me lo dimostri?" "Vedi, la luna ci illumina di notte quando è buio, mentre il sole ci illumina di giorno quando c'è già molta luce"

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Prima del combattimento il capitano dice: "Adesso ci lanceremo all'assalto della trincea nemica, uomo contro uomo" "Signor capitano..." "Che cosa vuoi Avramole?" "Vorrei che lei mi indicasse l'uomo, così posso prima discutere con lui e trovare una soluzione"

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Chajim va a Vienna per affari e cerca un albergo a poco prezzo, senza ascensore."Quanto costa una camera al primo piano?" "50 corone per una notte" "E al secondo piano?" "40 corone" "E al terzo?" "30 corone" "Al quarto?" "25 corone" "E al quinto?" "20 corone, ed è l'ultimo piano" "Vi saluto, il vostro albergo è troppo basso per me"

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Buongiorno Geigerle, sono felicissimo di rivederti." "Anch'io Weiss. Che cosa mi dici?" "Dico che ti propongo un affare" "E che affare mi proponi?" "Ti vendo un cavallo straordinario" "Ma io non ho bisogno di nessun cavallo" "Ti garantisco che è un'occasione. Se, per esempio tu parti da Trieste alle sei di mattina, tre ore dopo, alle nove, sei già a Gorizia" "Ma che cosa ci vado a fare a Gorizia alla nove di mattina??"

 

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Un ricco pope discute a Kiev con un rabbino povero: Ditemi, signor rabbino, perché i cristiani sono tanto ricchi e gli ebrei così poveri?" "Quando il vostro Dio è morto qualcosa avete potuto ereditare, il nostro invece è ancora vivo e dunque non abbiamo ereditato nulla"

 

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Perchè la sua religione è così bizzarra?" chiede un pope a un rabbino. "Non capisco la domanda, signor pope" "Per esempio , se voi ebrei dovete sotterrare un morto, lo fate di notte e correndo" "Perchè la morte non ci è punto cara, signor pope. A noi piacerebbe senz'altro assistere in pieno giorno alla tumulazione di un cristiano" "E quando pregate, signor rabbino, invece di dire sommessamente le preghiere, gridate" "Ciò dipende dal fatto che il nostro Dio è vecchissimo, immensamente più vecchio del vostro, dunque è un po' sordo" "Un'ultima cosa, signor rabbino, per noi è incomprensibile che vogliate maritare le vostre donne così giovani. Sono ancora delle bambine "le spiego subito il perché. C'era una ragazza che si chiamava Maria e che non si era sposata subito. Le capitò una cosa incresciosa, signor pope"

 

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Succede una disgrazia in casa Blumenfield. Si gioca a poker in cinque, quando il vecchio Cohen ha un infarto e muore senza aver ripreso conoscenza. Dice blumenfield a Weiss: "E adesso che cosa facciamo?" "Togliamo i sei" risponde Weiss

 

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Mentre Mosè Schmits e il suo amico cattolico Loize Pahor passeggiano a Trieste sulla riva del Mandrachio, transita un funerale e Loize si fa il segno della croce. "Perchè ti sei fatto il segno della croce?" "Be', in ricordo di Nostro Signore Gesù Cristo che è stato crocifisso." "Senti Loize, e se l'avessero inchiodato all'albero di un piroscafo, che segno ti saresti fatto?"

 

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Moishe viene chiamato in paradiso. "In terra sei stato un buon ebreo" dice l'Eterno "che cosa vorresti che ti regalassi? dimmelo, lo otterrai subito, ricorda soltanto che il tuo peggior nemico riceverà il doppio di ciò che ricevi tu" Sorridendo, Moishe implora: "Toglimi un occhio"

 

Storielle ebraiche, a cura di Ferruccio Fölkel, Rizzoli, Milano 1988.